Apple continua ad essere l’icona numero uno per le aziende cinesi.
Dopo Huawei che ha dichiarato di ispirarsi proprio all’azienda americana, è il turno di Xiaomi che prende una cattiva abitudine della compagnia.
A quanto pare infatti, anche la rampante azienda di smartphone che sta prendendo il controllo del mercato android con i suoi interessanti device, smetterà di inserire il caricabatterie all’interno delle scatole.
Un’idea che non piace molto agli utenti, nonostante quasi tutti abbiano ormai un caricabatterie adatto in casa.
Fatto sta che, dopo Samsung con i Galaxy S21 agli inizi del 2021, anche Xiaomi venderà il suo prossimo top di gamma, chiamato Mi 11, senza includere il caricabatterie, in modo da ridurre l’impatto ambientale e, su milioni di device venduti, anche i costi di produzione.
L’annuncio è arrivato sulla piattaforma social cinese Weibo.
Particolare da non trascurare è che, proprio Xiaomi, aveva preso in giro Apple per la questione dei caricabatterie.
In ogni caso, sembra proprio che il futuro degli smartphone sia di essere venduti senza caricabatterie; una scelta che da un lato guarda all’ambiente, ma che principalmente guarda alle tasche delle aziende che li producono che, in questo modo, anche riducendo di una spesa minima ogni confezione, possono rimasparmiare milioni di fronte alle enormi vendite che totalizzano con i device.
Un leggero calo di immagine per la compagnia, dopo aver tranquillizzato in precedenza gli utenti di come, anche in futuro, avrebbe mantenuto il caricabatterie nella confezione.
Resta inoltre da capire se, questa novità, darà inizio a un mercato di caricabatterie brandizzati, magari molto più cari del loro normale costo.
Se davvero la cosa ridurrà le emissioni, non possiamo che vederla come positiva; in caso contrario si tratta solo di una perdita per l’utente finale, che otterrà ancora meno quando acquista il suo device, trovandosi magari costretto a fare un ulteriore acquisto, con relative emissioni dovute a confezione e trasporto.
