Amazon multa migliaia di rivenditori cinesi

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Amazon ha multato e sospeso una enorme mole di rivenditori cinesi sulla piattaforma.

Secondo la compagnia, i rivenditori in questione influenzavano gli utenti con recensioni a pagamento che venivano caricate regolarmente sulla piattaforma.

“Gli utenti contano sull’accuratezza delle recensioni dei prodotti per fare acquisti informati e noi abbiamo regole precise che valgono sia per chi recensisce, sia per i venditori, che proibiscono di abusare delle opzioni che offriamo alla nostra community. Sospendiamo, banniamo e prendiamo azioni legali contro chi non rispetta queste politiche, ovunque si trovi nel mondo”, spiega la compagnia, che ha scoperto questo giro di recensioni false capace di spingere prodotti e venditori che non avevano la stessa qualità promessa dai commenti, inseriti da persone che non avevano in realtà acquisto prodotti.

La compagnia, aveva già rimosso diversi brand come Aukey, Mpow, RavPower, Vava e TaoTronic, ma la cosa si era fatta più complessa dopo che un giornalista aveva scoperto una carta regalo da 35 dollari, riscattabile in cambio di una recensione positiva.

Una situazione quella di Amazon che mostra la fragilità del colosso dell’affidabilità online. Anche le recensioni della piattaforma più famosa de mondo, possono infatti essere false.

La compravendita di recensioni è una vecchia vicenda del web, che vede un intero mercato dedicato proprio alla creazione di recensioni positive (o negative) fasulle.

A fare da controparte rimane comunque l’affidabilità della compagnia. Nel caso di una vendita problematica, spesso Amazon riesce a risolvere con risarcimenti e sotituzioni.

In ogni caso, il problema dell’affidabilità delle recensioni sulla piattaforma, potrebbe diventare più grande nonostante gli sforzi del colosso dell’ecommerce.

Si notano spesso rivenditori con migliaia di recensioni, difficilmente verificabili, che spingono magari un prodotto particolare.

Un’altra delle magagne che i colossi del web dovranno affrontare, soprattutto quando queste realtà emergono a livello di giornalismo.

La sospensione di massa inoltre, potrebbe aver danneggiato anche aziende che vendono prodotti comunque di qualità, che hanno magari deciso di dargli maggiore visibilità sfruttando la possibilità delle recensioni.

Staremo a vedere quale sarà l’evoluzione della vicenda.

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